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saverio tommasi

#maiconsalvini anzi: in gioco per l’uguaglianza

Ilaria presenta il numero di LEFT in edicola domani. Ci abbiamo messo tutto il buonpensare che abbiamo trovato in giro:

20150228_Left_N72015-800x500Un numero denso questo. Nel giorno in cui Salvini scende per la prima volta in piazza a Roma, Left partecipa a #maiconsalvini con tutte le sue pagine.

In copertina la foto Lilian Thuram, ex calciatore della Nazionale francese che da anni si batte contro il razzismo, scrivendo libri e costruendo iniziative con la sua Fondazione. Nell’ultimo, Per l’uguaglianza, ci spiega come il razzismo sia una costruzione sociale, «razzisti non si nasce, si diventa», che va combattuta perché il colore della pelle non ha alcun valore e la chiave di tutto è nell’uguaglianza degli esseri umani.

Nella lunga intervista che leggerete su Left spiega quanto sia “pericoloso” il pensiero di Salvini e quanto occorra contrapporgli un nuovo Umanesimo. Perché nel frattempo in Italia la Lega si fa nazionale e prova a conquistare il Sud spostando l’asticella della xenofobia oltre Lampedusa, in quel Mediterraneo dove uomini donne e bambini continuano a fuggire da guerre e miserie. Ironicamente, nel secondo monologo di carta di Saverio Tommasi titoliamo “Essere razzisti conviene”, nel tentativo di dirvi, raccontarvi quel “mal pensare” di cui abbiamo scritto anche la scorsa settimana.

Troverete poi uno speciale di otto pagine su una delle emergenze sanitarie che l’Italia si trova ad affrontare, la chiusura degli Ospedali psichiatrici giudiziari, quelli dove finiscono le mamme assassine o i Chiatti della storia. Dove finiranno queste persone? Chi se ne prenderà cura? Dove e come verranno curate? Sono le mura il problema? La discussione tra psichiatri e magistrati è complessa.

E tanto altro, un’inchiesta su Terna e i fatti dell’Emilia-Romagna: per una normale nevicata  nel 2015 non si può rimanere cinque giorni al freddo e al buio. E ancora tanto mondo: gli economisti Kelton e Galbraight dietro la svolta a sinistra di Obama; le ultime mosse di al Sisi; le elezioni in Israele e un racconto graffiante di tutti gli errori italiani in Libia che dovrebbero convincerci oggi a starne lontani.

In cultura Salvatore Settis, Paolo Berdini, Tomaso Montanari lanciano un grido d’allarme per il maxiemendamento del Pd che stravolge il Piano paesistico della Regione Toscana. Ma anche Michele Palazzi, il fotografo italiano vincitore del World press photo award, e Carolina Bubbico, giovane direttrice d’orchestra di talento. Buona lettura e buon #maiconSalvini.

Saverio Tommasi intervista Giulio Cavalli

Da Fanpage.it

Giulio Cavalli è un attore e realizza spettacoli di teatro civile, ed è consigliere regionale della Lombardia. Giulio Cavalli è da anni sotto scorta perché minacciato dalla ‘ndrangheta: “Sono l’unico consigliere regionale che entra con i carabinieri, non esce con i carabinieri dal consiglio regionale”. Il nostro Saverio Tommasi ha deciso di passarci una giornata per raccontare, in esclusiva per Fanpage.it, l’uomo Cavalli. Il politico. L’attore. Il cittadino. L’arlecchino. Lo zanni. L’antimafioso. Lo scrittore. Giulio Cavalli ha avuto tante definizioni, non tutte corrette e non tutte date con affetto. Ma lui è tranquillo, sorride e s’impegna. E scherza: “Un tempo i giullari venivano seppelliti fuori dalle mura della città perché non erano ritenuti degni di stare con gli altri cittadini nemmeno da morti, come le prostitute. E se pensi che oggi un giullare e una prostituta sono nel consiglio regionale della Lombardia questo ti dà l’idea dello stra-ordinario”. Giulio Cavalli ci ha condotto nei luoghi di ‘ndrangheta, raccontandoci la famiglia Cosco di via Montello, a Milano, a due kilometri dal Pirellone, sede della regione Lombardia. E poi a Buccinasco, vero cuore della ‘ndrangheta milanese. Giulio Cavalli ci ha parlato di ‘ndrangheta, ma anche di scorta, di figli e di politica. E lo ha detto chiaramente: lui è candidato alle primarie perché “si è rotto i coglioni della faccia più democristiana del PD”, ed è convinto che il cambiamento, in Lombardia “non potrà venire da una faccia più onesta di Formigoni ma incapace di applicare politiche diverse”, ma potrà venire solo da un “deciso evoluzionario. Direi ‘rivoluzionario’, ma poi la Digos segnala. Perciò dico prepotente evoluzionario”. Perché Giulio Cavalli è così, gioca con le parole, ne riscopre alcune e tenta di strapparne altre alla cultura mafiosa. Tra queste anche “uomo d’onore”, una dizione spesso utilizzata riferendosi a personaggi mafiosi, ma che troviamo anche nella nostra Costituzione fra le qualità che un buon amministratore deve possedere.

Saverio al meeting di Rimini

Saverio Tommasi è un collega. Sui palchi, per iscritto o con la telecamera in mano.

E’ andato a fare un giro al meeting di Comunione e Liberazione per Fanpage.it:

Il Meeting di Comunione e Liberazione è una tradizione estiva ormai trentennale. Ma soprattutto è una modalità consolidata che usa CL per lanciare un’ipoteca sulla nuova stagione politica, ribadendo i cardini fondamentali: Chiesa, famiglia, negazione dei diritti civili e difesa dei politici “amici”.
Per farlo si avvale di una schiera di oltre tremila volontari, per la maggior parte giovani, molti dei quali davvero convinti, con il loro lavoro volontario, di contribuire a un evento culturale di massa.
Il Meeting si svolge da anni nella stessa maniera: sponsor, in particolare banche (Intesa San Paolo e Banca Intesa, oggi fuse insieme), Nestlè, Finmeccanica e giochi d’azzardo per il reparto bambini/ragazzi. Per il resto è uno sfoggio di mostre e incontri con i vertici dello Stato. Quest’anno è andato il premier Mario Monti (e una schiera di ministri), lo scorso anno invece era andato il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano (e la solita schiera di ministri).
Io ci sono andato, per la seconda volta in due anni, concentrandomi soprattutto su due aspetti: l’idea che i ciellini si sono fatti della vicenda Formigoni e il loro pensiero rispetto alle coppie omosessuali.
Saverio Tommasi

L’antropologia padana

Saverio Tommasi si infiltra nella manifestazione leghista a Milano. Ne esce un quadro antropologico interessante. Come scrive Saverio la vera faccia della Lega Nord che manifesta in piazza contro il governo Monti; una Lega nord razzista verso meridionali e immigrati. E un’ignoranza fra i manifestanti che si taglia a fette, di quelle grosse. Il video potete gustarlo qui. Solo stomaci forti.