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Teatro Valle

Le istituzioni hanno un drammatico bisogno di farsi educare dai movimenti

Per ora il progetto culturale del Comune di Roma si riduce allo sgombero. Restano in campo le promesse e la speranza che davvero le istituzioni della cultura sappiano “istituzionalizzare” ciò che di buono e i novativo è stato costruito e sperimentato al Teatro Valle ma rimane il fatto che, anche nel campo della cultura, noi abbiamo bisogno di legislatori che sappiano declinare in leggi dello Stato le buone pratiche dei “movimenti” (parola bruttissima,  abusata, svuotata e da rimettere il prima possibile nel cassetto degli slogan deturpato dalla politica).
Ha ragione quindi Montanari quando scrive che:

Negli ultimi decenni, anche in campo culturale le pubbliche amministrazioni hanno creato società e agenzie che permettessero di agire secondo procedure, e non di rado anche con finalità, di tipo privatistico (si pensi ad Arcus; o a Zétema, per restare a Roma). Qua si tratta di avviare un processo perfettamente speculare: studiare il modo in cui sia possibile che le istituzioni pubbliche ospitino al loro interno un modo più radicale (e dunque meno commerciale e meno lottizzato) di essere ‘pubblico’.
Si tratta di portare dentro ad un teatro pubblico un modo di fare, produrre, condividere teatro ispirato alla filosofia dei beni comuni. Se ci saranno abbastanza onestà intellettuale, fantasia e tenacia per farlo davvero, allora la storia del Valle Occupato sarà finita bene. E la Repubblica sarà un po’ più res publica.

Il Teatro Sfollato che vince sul terremoto

“Quest’anno ad esempio – dice Nicolò Cecchella, un altro dei soci fondatori – ci siamo trovati senza un soldo e con il bisogno di restaurare la struttura. E allora ci siamo inventati un cantiere aperto: abbiamo immaginato il teatro come una nave in secca che si ferma per lavorare. Lo abbiamo chiamato “Teatro in rada” e abbiamo lanciato un appello: venite a darci una mano”. Il risultato? La prima sera di lavori non c’erano abbastanza utensili per tutti: spettatori, cittadini e amici sono arrivati da tutte le zone dell’Emilia e non solo, semplicemente per ricostruire un teatro, un progetto culturale nato dal basso, da mani giovani che non sembrano volersi fermare.

Quando il Teatro si prende la responsabilità di scrivere le storie per le persone e non per gli spettatori scrive copioni così.

Teatro Valle, magia in corso

Magie in corso a Roma nella pancia del Teatro Valle: dal 14 giugno il teatro è occupato da elfi, clown, ballerini, registi. Proprio mentre la politica decide di dismettere un centenario gioiello della storia del Teatro Italiano, come nelle drammaturgie più fiabesche (ma adulte) la scure si trasforma in una bacchetta e oggi il silenzio del legno e dei muri è un laboratorio di intelligenza ed azione.

Perché a profumare di ottimismo non sono solo i laboratori (sempre esauriti, un’altra fiaba) o gli eventi e gli spettacoli che accarezzano un palco mai orfano, ma sono l’intelligenza e la bellezza che hanno imbevuto le maglie che la vorrebbero soffocare. Perché la cultura può essere sfiancata, osteggiata o impoverita ma rimane indomabile. Ed è per questo che il Valle occupato è un teatro che decide di occuparsi di teatro e di arte ma senza delegare: standoci, piantandosi con le radici forti della professionalità di ognuno (che sia un ballerino, un regista, un attrezzista o un Otello non ancora struccato) perché ogni teatro è l’album fotografico di un pezzo d’Italia, è l’esercizio ostinato (e spesso contrario) di una memoria che non può fare a meno di essere collettiva e partecipata.

Il premio Gibellina Randone quest’anno è andato “al Teatro Valle occupato” per il suo essere “luogo di confronto, di dibattito e di riflessione su natura e destino del valore del teatro come bene culturale collettivo“: un teatro ‘istituzionalmente’ chiuso che viene premiato è il trofeo all’inettitudine culturale di Stato.

Occupiamoci del Valle occupato, perché gli incapaci e i presuntuosi davanti alla cultura e alla bellezza sono sempre con le spalle al muro.

http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/08/19/teatro-valle-magia-in-corso/152380/