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«Una tragedia inimmaginabile. Per tutti noi.»: l’appello dei genitori di Giulio Regeni al presidente del consiglio

Buongiorno Signor Presidente Conte, siamo Paola e Claudio i genitori di Giulio Regeni e Le scriviamo perché leggendo un’Ansa abbiamo saputo che incontrerà il presidente egiziano Abdel Fattah Al Sisi, al margine dei lavori del GT7 Forum, in Cina.

Siamo certi che si farà ulteriormente portavoce della richiesta di Verità e Giustizia sul rapimento, tortura e morte di nostro figlio, avvenute al Cairo tra il gennaio e febbraio 2016. Una tragedia inimmaginabile. Per tutti noi.

Sono trascorsi ormai più di tre anni e assieme a tantissimi cittadini di tutto il mondo attendiamo di sapere i nomi di tutti i soggetti coinvolti e di vederli assicurati alla giustizia italiana. Le chiediamo di essere determinato ed incisivo con il Presidente egiziano, di andare oltre ai consueti proclami e promesse, di ricordargli che la procura romana ha già inserito cinque persone nel registro degli indagati, in base alle indagini effettuate superando gli enormi ostacoli posti da parte degli stessi egiziani; è giunto il momento di ricevere una risposta concreta, vera e definitiva.

Senza questa risposta la dignità del nostro paese e delle istituzioni che Lei rappresenta risulterebbe irrimediabilmente mortificata.
Giulio, che ricordiamo era un ricercatore, ha subito su di sé la violazione di tutti i diritti umani, anche del diritto di difesa. Lei si è proposto come avvocato difensore del popolo italiano, Le chiediamo, quindi, di non dimenticare l’aspetto etico oltre che quello giuridico, sotteso all’intangibilità dei diritti e alla loro difesa.

Giulio, come cittadino ha diritto ad essere difeso e a trovare giustizia, come non è stato difeso e non ha avuto giustizia da vivo.
Riteniamo necessario che l’inviolabilità dei diritti umani sia un messaggio centrale, fondamentale per la nostra nazione, nel rispetto dei principi democratici, per garantire un futuro migliore e per rispettare e meritare la fiducia dei nostri giovani.

Presidente Conte, si ricordi di Giulio mentre stringerà la mano del Generale Al Sisi e pretenda, senza ulteriori dilazioni o distrazioni di sorta, la verità sulla sua uccisione. Sia, come ha promesso, il suo avvocato, lo sia di tutti i cittadini italiani che confidano nel rispetto dei diritti umani e nella loro intangibilità.

Salva tutti dal terrorista e poi incontra un bullo

«Ciao, Giulio. Giorni fa io ed una collega abbiamo introdotto, in una terza elementare, l’argomento “bullismo”. Misurando parole, respiri e gestualità, abbiamo cercato di spiegare come si riconosce un bullo, come lo si affronta, cosa si deve fare dinanzi ad un atto di prevaricazione, anche solo verbale. E, come noi, migliaia di altri insegnanti, educatori, tutti professionisti che si dedicano, anima e corpo, ad istruire le nuove generazioni. E a proteggerle. Poi arriva lui e vanifica tutto. Sono davvero avvilito, quand’è che ci siamo ridotti così male? Perdona lo sfogo, un grande abbraccio e grazie per le tue idee».

Mi scrive su Facebook un’insegnante linkandomi l’ultima grande azione di forza del ministro dell’Interno Salvini che in risposta alla legittima opinione di Ramy (il giovane “eroe” che ha contribuito alla liberazione dei suoi compagni dal dirottatore del bus a San Donato Milanese) ha pensato bene di rispondere con un atto di bullismo degno di quelli che bucano il pallone per non fare giocare i più piccoli.

È colpevole, Ramy, come qualche milione di italiani, perché dovrebbe ottenere la cittadinanza premio lui e non i suoi amici che sono nella stessa situazione. Il giovane chiede, in pratica, che venga finalmente riconosciuto lo ius soli che il centrosinistra ha pensato bene di farsi scappare quando si trovava al governo. E cosa fa Salvini? Risponde dicendo «si faccia eleggere e potrà cambiare legge» come se avesse a che fare con un adulto e non con un ragazzino scioccato da un matto che voleva dargli fuoco.

C’è dentro tutto: l’ironia nera, la macabra mancanza di consapevolezza di avere a che fare con una persona evidentemente più fragile di un ministro dell’Interno e di esporlo alla carneficina dei commenti social. E, soprattutto, c’è una risposta che, con la solita immaturità del ministro, risponde scaricando sugli altri: non dice “non sono d’accordo e non farò questa legge” ma gioca di sponda con chi ha davanti.

Insomma, uno schifo. Bullismo. Appunto.

Buon lunedì.

L’articolo Salva tutti dal terrorista e poi incontra un bullo proviene da Left.

Il mio #buongiorno lo potete leggere dal lunedì al venerdì tutte le mattine su Left – l’articolo originale di questo post è qui https://left.it/2019/03/25/salva-tutti-dal-terrorista-e-poi-incontra-un-bullo/ – e solo con qualche giorno di ritardo qui, nel mio blog.

Salva tutti dal matto e poi incontra un bullo

C’è dentro tutto: l’ironia nera, la macabra mancanza di consapevolezza di avere a che fare con una persona evidentemente più fragile di un ministro dell’interno e di esporlo alla carneficina dei commenti social. E, soprattutto, c’è una risposta che, con la solita immaturità del ministro, risponde scaricando sugli altri: non dice “non sono d’accordo e non farò questa legge” ma gioca di sponda con chi ha davanti.

Insomma, uno schifo. Bullismo. Appunto.

Buongiornissimo, Di Maio: ora i Cinque Stelle sono come tutti gli altri partiti (forse pure peggio)

Costi record alla presidenza del consiglio, liste civiche alle amministrative, revoca del limite ai due mandati, persino Grillo che si lamenta dell’inesperienza dei suoi. Dovevano aprire il Parlamento come una scatoletta di tonno. Sono diventati il tonno.

Il mio editoriale per Linkiesta

https://www.linkiesta.it/it/article/2019/02/27/buongiornissimo-di-maio-ora-i-cinque-stelle-sono-come-tutti-gli-altri-/41235/