C’entra il #tuttoblue con la Le Pen?
Sull’onda blu del PD nel giorno della Liberazione ne ho scritto stamattina per il mio buongiorno di Left. Vale la pena leggersi anche Gilioli:
Altrettanto fuori luogo, con permesso, mi pare l’entusiasmo “europeista” di questi supporter, a partire da quelli che ieri sono scesi in piazza in total blu.
Perché ci abbiamo messo alcuni anni a far passare il concetto – non difficilissimo ma neppure intuitivo – che i peggiori nemici dell’Europa e dell’europeismo sono proprio i signori che siedono ai vertici delle istituzioni europee (come i vari Juncker) o che non ci siedono ma de facto le dominano, come il duo Merkel-Schäuble.
Ci abbiamo messo anni a introdurre nel dibattito politico l’ipotesi – fondatissima – che a sfaldare l’Europa siano state proprio le ricette economiche volute da questi signori, i trattati, i parametri, i fiscal compact, i pareggi di bilancio, le regole della moneta unica: insomma tutte quelle decisioni che hanno creato più disuguaglianze sia tra gli stati sia all’interno di ogni singolo Stato.
E adesso invece facciamo finta di niente, su quegli errori, e ci vestiamo allegramente dei colori che rappresentano la Ue di Schäuble, Juncker e Merkel?
Ma ci rendiamo conto che così anche l’Europa diventa un’altra notte in cui tutte le vacche sono nere (yeah, siamo tutti europeisti, viva Bruxelles e abbasso chi se ne lamenta)? Ci rendiamo conto che prima di vestire quel colore dobbiamo far sì che esso rappresenti (nelle “cose”) il welfare, i diritti, l’uguaglianza, la civiltà, la coesione sociale – non l’austerity, gli obblighi di bilancio a favore di pochi, i parametri deliranti che devastano la vita delle persone, e pure i ricatti alle democrazie come avvenuto in Grecia?
E ci rendiamo conto che se non si chiarisce bene la differenza – altro che notte in cui tutte le vacche sono nere! – ad avvantaggiarsene saranno presto proprio i politici alla Le Pen che oggi prematuramente crediamo sconfitti?