La mia intervista per Affari Italiani:
di Fabio Massa
Giulio Cavalli, attore antimafia e consigliere regionale di Sel, sceglie Affaritaliani.it per lanciare un messaggio forte al suo candidato, Umberto Ambrosoli: “Invece di andare dietro a montiani disgiunti, sarebbe il caso di raccontare che un’alternativa alla Lombardia che c’è stata è assolutamente possibile. Nel momento in cui noi accontentiamo i montiani, avendo noi una opinione completamente diversa, forse c’è qualche problema a livello di comunicazione. Bisogna avere il coraggio una volta per tutte di dichiararsi di parte”. E sulle indagini dei rimborsi…
Giulio Cavalli, iniziamo dai sondaggi. Di fatto pare che Ambrosoli non sfondi. In tempi non sospetti lei chiese un forte cambio di passo. E’ stato fatto?
Io credo che la campagna elettorale sino a questo momento abbia fatto fatica a far emergere i contenuti. Maroni, lo vediamo tutti, è bravo a far emergere le spigolosità giuste per solleticare lo stomaco degli elettori. Il segnale che dobbiamo dare noi è un segnale di discontinuità. Una cosa che Maroni non può fare semplicemente perché volente o dolente o nolente ha alle spalle Formigoni. Piuttosto che parlare di alleanze elettorali dobbiamo essere discontinui.
A proposito di alleanze, si parla di voto disgiunto.
Appunto, invece di andare dietro a montiani disgiunti, sarebbe il caso di raccontare che un’alternativa alla Lombardia che c’è stata è assolutamente possibile. La seconda cosa: è anche il caso di dire che l’eccellenza lombarda esiste. Ma che è l’eccellenza dei lombardi. Non dei politici. La nostra proposta si propone di riconoscere la proposta dei lombardi e di governarla con formule virtuose.
Il suo partito, Sel, è – secondo i sondaggi – al 2,8% o 3 per cento. In questo modo su Milano passa un consigliere solo: c’è una competizione interna…
Il mio interesse è fare vincere Ambrosoli. E mi auguro che tutti i partiti della coalizione non cerchino di lucrare sulla propria linea di galleggiamento ma che cerchino di far cambiare davvero questa Regione. Questa è un’occasione unica. Sel farà il suo compito: non credo che finiremo con quella percentuale. Conterà il fatto che i richiami ad Ambrosoli a giocare sulla fascia sinistra saranno rilevanti. Noi abbiamo dalla nostra parte qualcosa della quale vado fiero: nel momento in cui tutti dicono che fare il consigliere regionale è quasi un’onta, io sono molto fiero di aver lavorato nel gruppo Sel…
Anche perché lei, per la questione dei rimborsi, non è indagato. A differenza della sua capogruppo Chiara Cremonesi.
Io non sono indagato. E questa cosa voglio dirla con forza. Per quanto riguarda le indagini, spero che quanto prima ci venga detto chi è stato rinviato a giudizio e chi no, per evitare il gioco di “tutti uguali”. Non lo siamo.
C’è un’altra polemica su Sel: pare che il vostro partito sia al top nella classifica poco onorevole dell’affisione dei manifesti abusivi in città.
Io credo che la questione dell’affissione dei manifesti sia stata presa molto sottogamba in tutti questi ultimi anni, e in generale. Gli elettori non hanno attenzione per quello che c’è nei manifesti, ma per notare l’irregolarità dell’affissione. Io sto aspettando che siano sorteggiati gli spazi per affiggere i miei.
Albertini pare molto in difficoltà: i suoi iniziano a dire di votare Ambrosoli. Per voi è un plus o un handicap?
Nel momento in cui noi accontentiamo i montiani, avendo noi una opinione completamente diversa, forse c’è qualche problema a livello di comunicazione. Bisogna avere il coraggio una volta per tutte di dichiararsi di parte. Questo è il segnale di discontinuità. Anche perché in Lombardia stanno nascendo nuove figure mitologiche, dopo gli unicorni ci sono i moderati. Di persona non se ne incontra uno, a dire la verità. La mia campagna è “Ostinatamente smoderato”, il concetto mi sembra chiaro. Piuttosto che inseguire le percentuali ridicole dei montiani, bisogna pensare a tutti quelli che non hanno intenzione di votare. Meglio inseguire gli astenuti piuttosto dei montiani. Anche perché tra unicorni e montiani, qualche astenuto lo conosco.
@FabioAMassa