Vai al contenuto

vasco errani

La ricostruzione post terremoto? «Non esiste». Parola del commissario per il sisma, Vasco Errani (che poi media)

La ricostruzione non esiste. E’ questo in sintesi il pensiero del commissario per la ricostruzione, Vasco Errani. Commentando il drammatico stato della ricostruzione post terremoto davanti ai sindaci dei comuni colpiti dal sisma il 15 febbraio scorso ad Ancona, Errani avrebbe detto: “Non esiste il fatto che per cominciare a fare le casette, che non è ciò che devo fare io, si attenda di avere il fabbisogno definitivo di tutte le casette. Non esiste. Non esiste che per fare le stalle bisogna metterci tutto questo tempo. Non esiste. Non esiste”. L’audio è stato pubblicato sul sito del settimanale Panorama.

“Non riusciamo andare avanti su alcune cose”

“Bisogna darsi una governance totalmente differente, è un punto all’ordine del giorno di questa riunione e doveva forse essere il primo. Non c’è dubbio che avendo avuto quattro terremoti, la dimensione è stratosferica, ma questo non risolve il fatto che non riusciamo andare avanti su alcune cose: macerie, stalle, casette… Questa non è ricostruzione, non lo è, questa è gestione dell’emergenza. Bisogna darsi un’altra governance sennò non ce la faremo”, ha aggiunto il commissario voluto dall’ex premier Matteo Renzi e confermato da Paolo Gentiloni.

Panorama: Errani ha parlato di un quadro drammatico

Vasco Errani nel chiuso di una stanza con gli altri amministratori, avrebbe sottolineato, come riferisce il settimanale “il fallimento dello Stato, che lui stesso rappresenta, nella gestione delle fasi successive alle terribili scosse che hanno messo in ginocchio diversi paesi di Marche, Umbria, Abruzzo e Lazio”. “Errani ha detto più volte ‘non esiste’ – prosegue Panorama – di fronte all’evidenza della consegna delle casette, della quasi totale inagibilità delle stalle e dei ritardi sul ripristino della viabilità che vede ancora molti paesi isolati”. “Rivolgendosi ai sindaci – prosegue l’articolo – Errani ha testualmente parlato di un quadro drammatico a cui si aggiunge la beffa dei sopralluoghi”.

La smentita: “Mai parlato di fallimento Stato”

L’ufficio stampa del Commissario per la ricostruzione smentisce parte della ricostruzione del giornale. “Ad Ancona, ad una affollata assemblea di sindaci, amministratori locali e regionali, il commissario per la ricostruzione, Vasco Errani, non ha parlato né di drammi né tanto meno di ‘fallimenti dello Stato’, assolutamente inesistenti”. “Semplicemente, anche in forza del nuovo decreto che prevede procedure più rapide – prosegue l’ufficio stampa – il commissario Errani ha sottolineato l’esigenza concreta di moltiplicare gli sforzi per accelerare. Questo è ciò che si è deciso in quella sede ed è ciò che si sta facendo”.

Errani verso l’addio al Partito Democratico

Intanto l’ex presidente dell’Emilia-Romagna si prepara a lasciare il Pd per seguire Bersani. “Al di là di quanto scrivono i giornali, io parlerò di politica solo sabato, alla riunione del mio circolo di Ravenna. Fino ad allora non farò dichiarazioni di nessun tipo sui temi del Partito Democratico”, ha detto Vasco Errani, che non ha mai nascosto la sua vicinanza con Pier Luigi Bersani.

(fonte)

Due puntualizzazioni su “San Errani” e la ricostruzione in Emilia

Ne scrive Giovanni Tizian per l’Espresso:

«A  luglio del 2012 il commissario per l’emergenza Vasco Errani, aveva stanziato l’ingente somma di 56 milioni di euro, al fine di ricostruire entro la fine di settembre, edifici scolastici temporanei, a seguito della rovina di quelli esistenti. Ecco comparire di nuovo la società di San Felice (finita sotto sequestro e adesso gestita da un’amministratore giudiziario per conto del tribunale), guidata all’epoca da Augusto Bianchini – ora imputato per concorso esterno. In questo caso è sospettata di aver smaltito amianto in alcuni cantieri della ricostruzione. Nelle strade, ma anche in una scuola di Reggiolo. È emerso, inoltre, dall’indagine Aemilia che nei cantieri di Bianchini lavoravano maestranze assunte grazie all’intermediazione dei boss delle ‘ndrine emiliane. Trattati come schiavi. Con il salario decurtato per pagare il “pizzo” ai padroni delinquenti. Sfruttatamento in piena regola, che ha spinto i sindacati a costituirsi parte civile nel maxi processo in corso a Reggio Emilia.

In Emilia, dunque, la ricostruzione è stata inquinata. Non sveliamo nulla riportando un’intercettazione tra due affiliati che nei giorni successivi al sisma ridono alla grande, e sui morti, per le opportunità di lavoro che si prospettavano. Come fu per L’Aquila, anche qui gli affaristi hanno visto nelle macerie nuove opportunità.»

(l’articolo è qui)

Il tempo nella gestione del potere

Una riflessione di Cristiana Alicata:

In generale però ribadisco quello che penso da sempre: il numero di mandati deve essere limitato. Non riguarda Errani, o altri, il tempo della “gestione del potere” riguarda tutti noi. E i veri leader sanno “far crescere” altri leader, sanno essere generosi, sanno “allevare”. Se non “tramandiamo” le buone pratiche falliremo sempre. Renderemo tutto dipendente dalla nostra indispensabile presenza e non da processi che diventano bene comune. Questo vale nella gestione pubblica come in quella privata. Sempre. Senza alcuna eccezione, mai.