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vitalizio

Convergenze e e(mozione)

Susanna Camusso presenta le proposte della CGIL per la riforma fiscale e tra le altre cose dice che tagliare i costi della politica sarebbe un segnale importante. “Tornare a un regime pensionistico normale e abolire i vitalizi – questa la ricetta -, per introdurre più equità nel trattamento previdenziale dei cittadini. Serve un adeguamento delle retribuzioni: anche qui con la giusta misura, non bisogna essere ricchi per diventare amministratori del paese”. E nell’ultima frase sta tutto il senso di uguaglianza che spinge e passa per la mozione giusto di poche ore fa. Senza populismo e facile demagogie ma con un contenuto politico vero: provare a scalfire i vertiginosi dislivelli che drogano questo paese. O forse anche lei ha copiato chi ha copiato chi.

Mozione per eliminare il vitalizio e l’indennità di fine mandato in Regione Lombardia

MOZIONE

IL CONSIGLIO REGIONALE DELLA LOMBARDIA

PREMESSO CHE

l’indennità dei consiglieri di Regione Lombardia è determinata in base all’art.2 della l.r.17/1996, è corrisposta per dodici mensilità e l’importo mensile è pari a 3.466,38 euro, al netto della ritenuta previdenziale di 2.369,99 euro e fiscale di 3.643,58 euro;

PREMESSO INOLTRE CHE

la predetta indennità è calcolata in funzione dell’indennità mensile spettante ai membri del Parlamento e della popolazione (numero di abitanti) della Regione Lombardia e, di conseguenza, è molto più consistente di quella corrisposta dalle altre regioni;

CONSIDERATO CHE

ai sensi degli artt.3, 4 della l.r. 17/1996 è erogata la diaria a titolo di rimborso spese per la presenza, che consiste nell’erogazione di 2.602,08 euro mensili;

CONSIDERATO INOLTRE CHE

è previsto anche un rimborso spese forfettario (art.5 l.r. 17/1996), erogato in base alla distanza da Milano al luogo di residenza del Consigliere, che va da un minimo di euro 238,14 ad un massimo di euro 1.905,12;

ATTESO CHE

è previsto dall’art.6 della legge regionale citata un rimborso spese forfettario per missioni nel territorio regionale che ammonta ad euro 3.525,12;

ATTESO INOLTRE CHE

l’art.6 della l.r. 17/1996 prevede un rimborso spese per missioni in Italia o presso l’Unione Europea su presentazione dei documenti di spesa e non può superare ogni anno l’equivalente di undici viaggi aerei a/r Milano- Roma;

CONSTATATO CHE

a fronte di una trattenuta sull’indennità di funzione del 25% (2.369,99 euro mensili) il Consigliere, cessato dal mandato, riceve un’indennità di fine mandato nella misura dell’ultima indennità annuale di funzione percepita per ogni legislatura e un assegno vitalizio mensile al compimento del 60° anno di età ex artt. 2, 3 della legge regionale 20 marzo 1995, n.12;

VISTA

la situazione lavorativa attuale, la difficoltà ad accumulare diritti previdenziali, il basso livello medio dei redditi su scala nazionale, la dilagante diffusione del lavoro precario e i 40 anni richiesti per maturare la pensione ad un qualunque lavoratore, che si pone in netta contrapposizione al trattamento di indennità e pensionistico dei Consiglieri di Regione Lombardia;

IMPEGNA IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE DELLA LOMBARDIA, ROBERTO FORMIGONI, LA GIUNTA REGIONALE LOMBARDA NONCHÈ IL CONSIGLIO REGIONALE LOMBARDO

ad attivarsi per ridurre i compensi dei consiglieri regionali, eliminare completamente il vitalizio spettante ad ogni consigliere, l’indennità di fine mandato e ridurre e regolamentare le spese per gli spostamenti e per le missioni.

Milano, 21 Giugno 2011

Giulio Cavalli (IDV)

Gabriele Sola (IDV)