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TikTok! Chi è? Berlusconi e Renzi. Bestiario elettorale on-line

L’articolo proviene da lanotiziagiornale.it qui

Per capire quanto siamo arrivati in basso basti pensare che stanno litigando sui feti. Ma non c’è solo questo: c’è Gratteri che mostra gli effetti della riforma Cartabia, ci sono i politici che sbarcano TikTok e soprattutto c’è il nostro solito quotidiano bestiario elettorale.

BELLA COPPIA
Dopo Calenda dei giorni scorsi il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi e quello di Italia Viva Matteo Renzi hanno scelto lo stesso giorno per sbarcare sul social TikTok, il social apprezzato dai più giovani. Entrambi hanno pubblicato un semplice video di presentazione della durata di un minuto. Matteo Renzi ha scelto il registro dell’autoironia, ricordando i meme generati dalle sue disavventura con l’inglese (“first reaction: shock” e “shish”), passando poi all’orgoglio fiorentino (“la città più bella del mondo”).

Silvio Berlusconi invece opta per un registro scioccamente infantile con grandi gesti e modulazioni della voce che lo fanno sembrare un presentatore di programmi per bambini degli anni Novanta. Entrambi, come al solito, pensano che gli altri siano tutti scemi. L’effetto è deprimente. Va notato che sbarcare su TikTok a pochi giorni dalle elezioni dimostra che questi sulla programmazione a lungo termine sono delle schiappe. In compenso funziona la frase di Matteo Orfini (Pd) che ieri ja scritto: “Ciao ragazzi, eccomi qua. Votatemi perché NON userò TikTok in campagna elettorale”.

BEN FATTO CARTABIA
“Questa notte sono stati raggiunti da ordinanza di custodia cautelare 202 presunti innocenti. I dettagli dell’operazione non li possiamo dire. Lo sapete”. Il procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri ha utilizzato un tono ironico per spiegare che la legge “bavaglio” sulla presunzione di innocenza gli impedisce di illustrare cosa è emerso nella maxi-inchiesta che ha colpito le cosche del cosentino.

A parte l’elenco dei reati contestati agli indagati, infatti, il magistrato calabrese non ha potuto dire molto: “La stampa è potente ed ha potere. Chiedete ai vostri editori di dire ai referenti politici di cambiare la legge. Io non intendo essere né indagato né sottoposto a procedimento disciplinare”. A proposito di stampa: abbiamo letto su tutti i giornali che, tra gli altri, è stato arrestato il sindaco di Rende Marcello Manna. In sostanza non possono parlare solo i magistrati ma via libera alla fantasia più o meno interessata dei giornalisti.

LA TOMBA DELLA DIGNITÀ
Fratelli d’Italia ci riprova e ripresenta la proposta di legge sulla sepoltura dei feti, anche senza il consenso dei genitori. L’iniziativa era già stata avanzata durante la scorsa legislatura, a prima firma Isabella Rauti. “È un orrore. Dimostra tutto il disprezzo di Fdi per le donne, la loro libertà e il principio di autodeterminazione. Noi lo impediremo”, ha tuonato la senatrice del Pd Valeria Valente, presidente della Commissione Femminicidio.

Verissimo: si tratta dell’ennesimo attacco al diritto all’aborto di questa peggiore destra di sempre. Però c’è un particolare che molti dimenticano: nel 2013 il sindaco di Firenze Matteo Renzi (allora ovviamente nel Partito democratico) il cimitero dei feti lo fece. Tanto per far notare che è sempre difficile rimproverare la destra di volere fare qualcosa che tu hai già fatto. E tanto per far notare quanto Renzi, come Giorgia Meloni, non c’entri nulla con il progressismo.

QUESTO PIANO CINGOLA
“Il piano risparmi di Cingolani è termosifoni accesi un’ora in meno e temperatura di un grado in meno Me cojoni, si direbbe a Roma. Per essere i migliori c’è da dire che hanno poca fantasia: è lo stesso piano di milioni di poveri, da anni.

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