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Trump e noi

Molto ci sarà da dire sull’attentato all’ex presidente USA Donald Trump sopravvissuto a un attentato in Pennsylvania. 

Ci sarà da capire come possa un cecchino appostarsi su un tetto poco lontano da un comizio politico, ci sarà da capire quali siano le motivazioni che hanno spinto Thomas Matthew Crooks a compiere il gesto (lui non potrà spiegarle, essendo morto). Ci sarà da valutare l’impatto sulla campagna elettorale. Hanno sparato a Trump ma hanno ammazzato Biden, ha twittato ieri Marianna Aprile. Per ora sembra una sintesi perfetta. Si dovrà fare i conti con democrazie che appaiono sempre più fragili. 

Sul fronte italiano vale la pena sottolineare alcune storture. C’è il provincialismo di chi paragona un attentato di tale portata alla statuetta sbattuta in faccia a Berlusconi. Ci sono i rimestatori nel torbido che hanno rilanciato la faccia di un italiano sulle televisioni mondiali, per divertimento. E questo dice molto sullo stato di salute della stampa. 

C’è la solita masnada di speculatori che cercando di usare l’attentato contro Trump (il ragazzo era iscritto alle liste dei repubblicani, amava le armi, non proprio un tipo di sinistra) per attaccare gli avversari politici ha rilanciato per tutto il giorno un video falso e sbagliato. 

Infine c’è il coming out di Salvini che in diretta ha detto “Spero che questo serva a chi semina odio contro le destre, contro i fascisti, contro i razzisti e contro Trump”. Anche con il vento a favore Salvini riesce a farla controvento.

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