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Tutti sdegnati per il pomodoro sul vetro e una scritta contro La Russa

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I pericoli per l’opposizione sono del pomodoro su un vetro e una scritta su una saracinesca. Intanto apprezziamo la cultura del nuovo presidente della Camera e ci gustiamo le offese che sarebbero segno di amicizia. Ecco il bestiario di governo.

CHE PRESIDENTE!
“Inpiegato“, con la “n”. Un refuso? Sembra di no, perché la parola è scritta per due volte, a penna, nello stesso modo. Spopola sui social lo strafalcione ortografico contenuto nella “Dichiarazione di cariche e professioni” del neo-presidente della Camera Lorenzo Fontana, un’autocertificazione obbligatoria delle cariche ricoperte e delle funzioni svolte al momento dell’elezione, che tutti i parlamentari eletti devono rendere entro trenta giorni dall’insediamento. Ma ha ragione Luca Bizzarri quando dice che non stupisce il fatto che uno così sia diventato presidente della Camera, visto il livello di persone nelle istituzioni, colpisce il fatto che Fontana abbia tre lauree. Anche se le lauree dei leghisti sono sempre curiose.

VAFFANCULO MA CON AMICIZIA
Il senatore di Forza Italia Francesco Paolo Sisto (che Berlusconi vorrebbe niente d8 meno come ministro alla giustizia) per cercare di stemperare la tensione tra Forza Italia e Fratelli d’Italia spiega intervistato su Radio24: “Fra amici mandarsi a quel paese è un must, episodi così devono accadere per rafforzare la coalizione, la mancanza di sottotitoli legittima altro, una virgola viene scambiata per punto esclamativo”. ve lo vedete Sisto che torna a casa, sua moglie gli dice “ti amo” e lui la manda a fare in culo per cementare il loro amore?

MA QUALCUNO CI CREDE?
Scrive Giorgia Meloni:”La vile e disumana deportazione di ebrei romani per mano della furia nazifascista: donne, uomini e bambini furono strappati dalla vita, casa per casa”. Così la leader di FdI ricorda il rastrellamento del Ghetto di Roma, avvenuto 79 anni fa”. Nessuno le fa notare che non si tratta di “furia” ma di un disegno politico organizzato è appoggiato con quel Mussolini che sta nella bara sotto la fiamma che ha nel simbolo. Poveri noi.

LA LINEA POLITICA? I TWEET DI CALENDA
Alessandro Zan vicepresidente alla Camera dei deputati, al momento, è solo un’ipotesi, un’idea che alla quale si deve ancora costruire una base concreta. Tuttavia, sta già facendo discutere chi con il Pd dovrebbe costruire un’opposizione credibile a un centrodestra che sta passo dopo passo formando il suo governo. Ecco allora che un tweet pubblicato da Emma Fattorini sul suo profilo sta agitando le acque all’interno di Azione.

La vicepresidente del partito fondato da Carlo Calenda sostiene che scegliere Zan come vice del leghista neo eletto Lorenzo Fontana non sia una mossa vincente, anzi che sia stata presa «nella logica binaria del chiodo scaccia chiodo. Come se i due estremismi si elisessero. Così per magia». Fattorini, quindi, considera estrema la posizione di Zan, il deputato cui nome appare nel ddl contro l’omotransfobia bloccato dal Parlamento. Non passa molto tempo che le prime critiche iniziano ad arrivare.

Tra tutti, spicca proprio Calenda: «Fontana e Zan non possono essere messi in alcun modo sullo stesso piano. Si possono o meno condividere le idee di Zan, ma quelle di Fontana sono discriminatorie e inaccettabili». Tra l’altro, il programma elettorale presentato da Azione e Italia Viva di Matteo Renzi sosteneva la necessità di un’approvazione di una legge contro l’omotransfobia, principio identico che sta alla base del ddl Zan. Ecco perché Calenda puntualizza che «questo tweet non rappresenta il pensiero di Azione». Beh, ci tranquillizza che là vicepresidente non conosca la linea politica del suo partito.

I PERICOLI SBAGLIATI
Mentre si avvicina il governo più a destra nella storia della Repubblica dopo la seconda guerra mondiale la presunta opposizione si è stracciata le vesti per dei ragazzi che hanno sporcato un vetro (e non un quadro di Van Gogh) per chiedere azioni urgenti contro il cambiamento climatico è Letta ha espresso solidarietà a La Russa per una scritta su una saracinesca che dieci anni fa era una sezione di partito. Ovvio che poi Meloni vince facile, no?

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