Il collettivo di giovani viene combattuto a suon di leggi, invece di essere ascoltato. Il problema è che le ricerche parlano di morti per calore in Europa triplicati entro fine secolo, in caso di aumento delle temperature di 3 gradi. E non basterà il bilanciamento dei minori decessi per il freddo. Eppure questi ragazzi vengono invitati a «tornare a studiare».
Qualche giorno fa ho ripostato su X un messaggio di Ultima generazione che riportava i risultati di uno studio di Nature medicine pubblicato quest’anno. Diceva: «47 mila i morti per caldo in Europa l’estate scorsa, l’Italia il Paese più colpito, oltre 12 mila. Il collasso climatico è vicino e il governo invece di proteggerci, lo alimenta. Noi di #UltimaGenerazione chiediamo un #FondoRiparazione per far fronte alle catastrofi climatiche».
47 mila i morti per caldo in Europa l’estate scorsa, l’Italia il paese più colpito, oltre 12 mila.
Il collasso climatico è vicino e il governo invece di proteggerci, lo alimenta.
Noi di #UltimaGenerazione chiediamo un #FondoRiparazione per far fronte alle catastrofi climatiche. pic.twitter.com/szIiyCumj0— Fondo Riparazione | Ultima Generazione (@UltimaGenerazi1) August 17, 2024
Restrizioni sulle proteste per non disturbare i benpensanti
Confesso fin da subito di adorare gli attivisti di Ultima generazione, pulviscolo attivo capace di fare impazzire gli ingranaggi dei bolsi negazionisti climatici e dei burocrati scettici che lisciano il governo Meloni. Un giorno racconteremo che in Italia un collettivo formato soprattutto da giovani ha intravisto per primo il disastro all’orizzonte e ha ottenuto come risposta dai responsabili adulti una legge su misura: non una norma per riconoscere e combattere il riscaldamento globale, ma restrizioni sulle proteste per non disturbare la digestione dei benpensanti che odiano gli schiamazzi mentre va a fuoco il Pianeta su cui sono seduti.
Per l’ultra destra il caldo è solo sensazionalismo dei poteri forti
I commenti a quel post – leggo raramente i commenti su quella latrina che è diventata X, quel giorno ho compiuto l’errore – sono un misto di paternalismo canzonatorio e di negazionismo cocciuto. Per molti sostenitori dell’ultra destra al governo non c’è nessuna emergenza climatica, il caldo è sensazionalismo soffiato dai poteri forti e il problema è costituito da quelli di Ultima generazione che imbrattano le teche di musei che nessuno dei loro detrattori ha mai visitato dai tempi delle gite alle scuole elementari. Molti commenti invitano i ragazzi di Ultima generazione a «tornare a scuola» e a «studiare». Qualcuno – con molto coraggio – suggerisce che con il riscaldamento climatico «diminuiranno sensibilmente i morti di freddo» e quindi in fondo è una buona notizia.
I morti per calore in Europa potrebbero triplicare entro il 2100
Studiare, appunto. Lancet Public Health ha pubblicato uno studio secondo cui i morti per calore in Europa potrebbero triplicare entro la fine del secolo, con un aumento sproporzionato dei numeri nei Paesi dell’Europa meridionale come l’Italia, la Grecia e la Spagna. «Si prevede che molte altre morti legate al calore si verificheranno man mano che il clima si riscalda e le popolazioni invecchiano, mentre le morti per freddo diminuiscono solo leggermente», ha spiegato David García-León del Centro comune di ricerca della Commissione europea, coautore dello studio.
Risultati che sfidano le tesi dei negazionisti del clima
I decessi per clima caldo potrebbero colpire circa 129 mila persone all’anno se le temperature salissero di 3 gradi al di sopra dei livelli preindustriali. Oggi le morti legate al calore in Europa si attestano poco sotto i 44 mila. Ma il bilancio annuale delle vittime del freddo e del caldo in Europa potrebbe aumentare da 407 mila persone oggi (di cui 363 mila legate al freddo, soprattutto nell’Europa orientale e negli Stati baltici, e poco meno di 44 mila per il caldo, come detto) a 450 mila nel 2100 anche se i leader mondiali dovessero raggiungere il loro obiettivo di riscaldamento globale di massimo 1,5 gradi, si legge nello studio. La ricerca analizza la scia di una serie di ondate di calore che hanno devastato tutto il continente. I suoi risultati sfidano le argomentazioni dei negazionisti del clima secondo cui il riscaldamento globale è un bene per la società perché meno persone moriranno di freddo.
Un promemoria sul numero di vite che stiamo mettendo a rischio
Anche in Europa, il continente abitato più fresco, le vite perse a causa di un caldo più forte compenseranno quelle salvate dal freddo più lieve, spiegano i ricercatori. Intanto i Paesi di Asia, Africa, Oceania e Americhe stanno cuocendo a temperature ancora più mortali. «Questa ricerca è un forte promemoria del numero di vite che stiamo mettendo a rischio se non riusciamo ad agire abbastanza rapidamente contro il cambiamento climatico», ha detto Madeleine Thomson, responsabile degli impatti climatici e dell’adattamento presso l’ente di beneficenza per la ricerca sanitaria Wellcome.
Impatti indiretti: guasti alle colture, incendi boschivi e non solo
La prevista triplicazione delle morti per calore diretto in Europa «non era nemmeno il quadro completo», ha aggiunto, «poi ci sono gli impatti indiretti. Abbiamo già visto come gli eventi di calore estremo possano causare guasti alle colture, devastazioni da incendi boschivi, danneggiare le infrastrutture critiche e colpire l’economia, il che avrà tutti effetti a catena sulle nostre vite». I ricercatori hanno modellato i dati su 854 città per stimare i decessi per temperature calde e fredde in tutto il continente. Hanno previsto che il bilancio delle vittime a causa delle temperature aumenterebbe del 13,5 per cento se il Pianeta riscaldasse di 3 gradi, portando a 55 mila morti in più. La maggior parte di coloro che morirebbero avranno più di 85 anni.
Per la scienza dobbiamo ridurre drasticamente i gas serra
I ricercatori invitano i governi alla costituzione di un fondo per azioni politiche mirate, come per esempio investire di più nella sanità, preparare piani d’azione per l’emergenza caldo, isolare più e meglio gli edifici. Per quanto riguarda le cause la valutazione è sempre la stessa: bisogna ridurre drasticamente i gas serra. Pensandoci bene, sono le stesse conclusioni degli attivisti di Ultima generazione, quelli che «non studiano» e che irritano una parte della popolazione. Come Cassandra, quelli di Ultima generazioni non hanno bisogno di essere combattuti: basta deriderli. Si sa già che verranno ignorati.
L’articolo proviene da Lettera43 qui https://www.lettera43.it/ultima-generazione-riscaldamento-globale-collasso-climatico-morti-caldo-europa/