Sta facendo molto discutere l’uscita con cui Umberto Eco ha dichiarato che internet ha concesso il diritto di parola agli stupidi. Io personalmente conosco moltissimi scrittori scemi, antimafiosi cinici e vanesi, attori incapaci ma onnipresenti, giornalisti servi ma anche finti panettieri che sono veri ‘ndranghetisti, preti evasori, divorziati innamorati e anche coppie salde e cornificate; ho incrociato politici corrotti, professori egoisti e presuntuosi, presunti “salvatori della patria” pronti a vendere la propria madre, un tassista che rilascia tutte le ricevute ma anche un avvocato che mi ha chiesto soldi in nero e poi magistrati severissimi con gli altri (e mai con se stessi) e giudici seri in mezzo ad altri giudici molto superficiali. Ho incontrato di tutto, come tutti. E forse, semplicemente, questi hanno anche un profilo social. Forse. Mi viene da pensare. Se non sono un imbecille.