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Una controffensiva, una roba così?

Sei mesi dopo l’attacco di Hamas nel sud di Israele la controffensiva israeliana si può leggere nei numeri. 

Il Ministero della Sanità di Gaza parla di 33.137 persone uccise (i dati si riferiscono alla giornata di ieri). Qualcuno con un grande stomaco risponde che quei numeri sono falsi perché provengono da Hamas. Guardiamo gli altri. Save the Children (non Hamas) denuncia che sono stati uccisi più di 13.800 bambini. La Mezzaluna Rossa Palestinese (non Hamas) scrive che circa 1.000 bambini hanno perso una o entrambe le gambe. L’Unicef parla di almeno 17.000 minori palestinesi attualmente non accompagnati o separati dai loro genitori. Ovviamente migliaia sono orfani. Oltre 75 mila persone – sempre secondo Unicef – sono rimaste ferite e non possono essere assistite perché il sistema sanitario di Gaza è in gran parte distrutto o danneggiato.

L’Onu (non Hamas) fa saper che 2,3 milioni di persone fanno la fame e che la carestia sarà diffusa entro maggio in diverse parti di Gaza. Sono una trentina – sempre secondo l’Onu – le persone morte per fame e per sete. L’80% della popolazione è sfollata. Per terra ci sono 26 milioni di detriti del 62% di case distrutte. Otto scuole su dieci sono state devastate, almeno 625mila studenti non hanno nessuna forma di distruzione. 

Funzionano solo 10 ospedali su 36. L’Ufficio stampa governativo di Gaza indica che sono stati uccisi 140 giornalisti. Non bisogna rifarsi dei datiti Hamas, dicono. l Comitato per la Protezione dei Giornalisti stima in 90 il numero di reporter e cameraman uccisi.

Buon lunedì. 

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