«Unità, unità». Ieri durante la manifestazione in piazza Santi Apostoli si è levato un grido della folla. Sul palco stava intervenendo il segretario di Sinistra italiana e deputato di Alleanza verdi sinistra Nicola Fratoianni chiedendo «meno prudenza» alle forze d’opposizione.
L’opposizione, appunto, al governo più di destra della storia repubblicana e al vento di autoritarismo che sbatte l’Italia nel cassetto delle autocrazie occidentali. Un’ombra di opposizione s’è vista ieri in piazza, con la presenza dei partiti da +Europa a Rifondazione comunista passando per il Partito democratico, il Movimento 5 stelle. Ci sono volute le botte in Parlamento e una sequela di rigurgiti fascisti da esponenti locali fino agli alti esponenti nazionali. Un po’ tardi, bisbiglia qualcuno. Meglio tardi che mai, nota qualcun altro.
Tra le cause dell’esplosione della destra in Italia, questa destra reazionaria e pericolosa, c’è sicuramente la disgregazione degli altri. Con molta avventatezza nell’opposizione che avrebbe dovuto esserci qualcuno ha brigato per erodere i possibili alleati più che gli avversari. Altri hanno speso energie per soffiare su un congresso cronico all’interno del proprio partito. Alcuni ancora oggi sfilacciano la tela per inseguire il cosiddetto centro che ieri era assente per mera strategia.
Giorgia Meloni ha le mani libere grazie a un’opposizione disorganica e a degli alleati camerieri. Lo stravolgimento della Costituzione è l’emergenza che ha riacceso il senso di responsabilità. Uniti contro qualcosa è un inizio. Per cosa unirsi è la risposta da dare agli elettori.
Buon mercoledì.