La scorsa estate gran parte dei media e della politica bombardava la ministra Azzolina, accusandola di ritardi e negligenze. Ora della scuola non parla più nessuno
Pensate a un anno fa, a quest’ora: paginate e paginate di giornali che inveivano contro la ministra alla scuola Azzolina, una pioggia generale di derisione contro la ministra, contro il governo, migliaia e migliaia di articoli sui banchi a rotelle, sul fatto che la scuola non fosse messa al primo posto e sul fatto che nonostante il tempo a disposizione nei mesi estivi non sarebbe stato pronto niente. Pensate a Meloni, Salvini e perfino Italia viva che bombardavano Azzolina, colpevole di tutti i mali, l’istruzione che non veniva presa in considerazione, le vignette, le battute (Azzolina poi è donna, viene più facile) e anche i giornali definiti “progressisti” che martellavano da tutte le parti.
Ci avete pensato? Ve lo ricordate? Bene. Che la ministra del precedente governo piacesse o no si può dire nei fatti che abbia preso alcuni provvedimenti: ha stanziato 2 miliardi aggiuntivi per finanziare le nuove cattedre nella scuola, stanziò i fondi per coprire le cattedre di sostegno (25mila posti in più), mise 335 milioni di euro per rinnovare gli arredamenti delle scuole, stanziò fondi aggiuntivi sull’edilizia scolastica “leggera” per tutti gli interventi che potevano ampliare o recuperare spazi (660 milioni, metà ai dirigenti scolastici, metà agli enti locali), ci fu un grande screening di massa. Questi sono i numeri.
Un anno dopo della scuola non parla più nessuno. Non si sa esattamente quali precauzioni verrano prese in classe (non c’è un dibattito, siamo passati da quello infuocato dell’anno scorso a quello inesistente di quest’anno) e non si sa nulla di un eventuale screening. E poi ci sono i numeri (numeri, badate bene, dopo più di un anno di pandemia che avrebbe dovuto insegnarci qualcosa): stima del fabbisogno delle aule aggiuntive? Per ora non se ne sa niente. I soldi per le cattedre aggiuntive (si dice sui 2 miliardi)? Non se ne sa niente. Fondi aggiuntivi per l’edilizia scolastica (leggera e pesante)? Nulla di stanziato. Dibattito? Zero.
Si sa (lo si capisce) che molto probabilmente si chiederà la vaccinazione agli insegnanti e quindi si può ipotizzare che gli insegnanti che non accetteranno la vaccinazione verranno spostati a altro incarico e quindi presumibilmente serviranno altri insegnanti.
Sia chiaro, qui non si difende a spada tratta Azzolina ma si sottolinea una certa differenza di trattamento, di dibattito pubblico (che fa solo bene in una sana democrazia), un improvviso cambio di atteggiamento.
Siamo sicuri che i giudizi siano tutti intellettualmente onesti?
A proposito: anche il governo Draghi ha ordinato i banchi a rotelle.
Va così. Buon venerdì.
Il mio #buongiorno lo potete leggere dal lunedì al venerdì tutte le mattine su Left – l’articolo originale di questo post è qui e solo con qualche giorno di ritardo qui, nel mio blog.