Qualche giorno fa la Corte europea per i diritti umani (Cedu), non ha avuto dubbi nell’accogliere la richiesta di scarcerazione di un ragazzino straniero di 15 anni. La Corte ha detto che la sua detenzione nel Cpr di Restinco, vicino a Brindisi (“in condizioni inumane e degradanti”), è assolutamente illegittima. E ha disposto la sua immediata liberazione il trasferimento in un luogo e in una struttura adatta, dove possa essere assistito e protetto.
Ma la realtà è peggio di quanto sembri. Asgi, Arci, Cnca, Defence for Children International Italia, Intersos e Oxfam Italia in una lettera inviata lunedì 18 dicembre 2023 alle istituzioni centrali e locali, quali la Prefettura, il Tribunale per i Minorenni, la Procura, il sindaco, il Servizio Centrale Sai e le Autorità garanti per l’infanzia denunciano: “Circa 180 minori stranieri non accompagnati vivono in condizioni gravemente inadeguate e lesive della loro dignità in una struttura di primissima accoglienza sita nel Comune di Rosolini, in Sicilia, alcuni da oltre tre mesi. Tali condizioni, oltre a non risultare conformi alle norme in materia di accoglienza dei minori stranieri non accompagnati, potrebbero configurare, sulla base della recente e ormai consolidata giurisprudenza della Cedu trattamenti inumani e degradanti ai sensi dell’art. 3 della Convenzione Edu”.
Le associazioni descrivono così le condizioni all’interno della struttura: “I minori dormono su brandine collocate all’interno del pallone tensostatico, senza alcuna garanzia di privacy. Non sono disponibili spazi comuni per la mensa né per svolgere attività educative e ricreative. In mancanza di tavoli e sedie, i ragazzi sono costretti a consumare i pasti in piedi o seduti sulle brandine”.
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