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La lezione dell’Urnwa

Questa mattina Francesca Mannocchi su La Stampa scrive del rapporto Colonna, commissionato dalle Nazioni Unite a seguito delle accuse israeliane sui presunti legami del personale dell’Unrwa con Hamas. «A marzo Israele ha reso pubbliche affermazioni secondo cui un numero significativo di dipendenti dell’Unrwa sono membri di organizzazioni terroristiche. Tuttavia, Israele deve ancora fornire prove a sostegno di queste affermazioni», si legge nell’analisi del gruppo di esperti coordinati da Catherine Colonna, ex ministra degli Esteri francese. 

Nel rapporto si legge che l’Unrwa dovrebbe rafforzare il controllo sui suoi dipendenti e che Israele non ha mai mosso obiezioni sui nominativi dei lavoratori dell’agenzia, forniti in elenco a Israele fin dal 2011. 

Il furioso dibattito sull’Unrwa, come molti degli scontri che strumentalizzano le guerra, è stato superato dai bombardamenti tra Israele e Iran. Chi sfrutta le guerre per acuire le polarizzazioni politiche ha trovato altro pane per i suoi denti. Intanto l’agenzia si ritrova con i fondi tagliati (solo gli Usa contribuivano al 30% delle sue attività), i dipendenti additati come criminali e alcuni conti correnti bloccati. 178 dipendenti dell’agenzia dell’Onu sono stati uccisi e gran parte delle sue strutture sono state distrutte dai bombardamenti. 

La morale della storia sarebbe l’ennesimo invito alla cautela di fronte alle informazioni in tempo di guerra, usate come armi non convenzionali per giustificare le armi convenzionali. Ma la lezione – anche questa – non servirà. 

Buon martedì. 

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